Le malattie neuromuscolari
Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini, Università di Torino
Tiziana Enrica Mongini
Modulo 1
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Le MNM comprendono tutte le affezioni che colpiscono: • Il secondo neurone di moto (sito nelle corna anteriori della sostanza    grigia midollare) • Le radici e i nervi periferici (sensitivi, motori e del sistema autonomo    para- e ortosimpatico) • La giunzione (o placca) neuromuscolare • Il muscolo scheletrico
Malattie neuromuscolari: definizione
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LE MALATTIE NEUROMUSCOLARI
Il sistema nervoso periferico
MODULO 1
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• Le radici e i nervi periferici costituiscono la rete di connessione tra il    SNC (secondo motoneurone) e gli organi periferici • I nervi periferici possono essere costituiti da fibre efferenti motorie    che innervano i muscoli e/o da fibre afferenti sensitive che    provengono dai recettori periferici; possono essere mielinizzate    (dalle cellule di Schwann) o amieliniche.    • Anche le fibre del sistema nervoso autonomo seguono il percorso    dei nervi periferici misti   • I 12 nervi cranici, anche essi motori, sensitivi o misti, sono contenuti    nel distretto cranio-faciale e hanno origine dal tronco encefalico
Nervo periferico
Radici e nervi periferici
I nervi cranici
Struttura  del midollo spinale
Motoneurone
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Motoneurone
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Meningi La corda spinale è protetta dai tre strati di tessuto connettivo chiamati meningi. Una protezione aggiuntiva è fornita dal fluido cerebrospinale che circola nello spazio subaracnoideo
daviddarling.info
Radice ventrale-motoneurone Fasci di fibre chiamate radici del motoneurone partono dalla parte anteriore della corda spinale. Le fibre conducono impulsi dal sistema nervoso centrale al controllo dei movimenti volontari e dei processi involontari come la digestione
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Ganglio della radice dorsale-sensoriale Ogni nervo spinale ha un ganglio della radice dorsale sensoriale che è il gruppo di corpi di cellule nervose
Filamenti della radice dorsale del nervo sensoriale Gli impulsi relativi alle sensazioni corporee sono trasportati dalle fibre nervose sensoriali, che si riuniscono a formare la radice sensoriale nella parte dorsale della corda spinale. Gli impulsi sono poi convogliati al cervello attraversi le fibre nervose
Struttura del midollo spinale
Canale spinale I fluidi cerebrospinali riempiono il canale spinale e forniscono il nutrimento alle cellule nervose
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Nervo periferico
http://cal.vet.upenn.edu/projects/saortho/appendix_d/d1.jpg
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Giunzione neuromuscolare
• È la struttura anatomica in cui la terminazione dell’assone o bottone    sinaptico di un motoneurone spinale contatta il sarcolemma    di una fibra muscolare • Nella terminazione presinaptica sono contenute le vescicole con    acetilcolina, che vengono liberate nello spazio sinaptico quando la    membrana dell’assone si depolarizza; a livello post-sinaptico le    molecole di acetilcolina si legano al recettore specifico posto sul    sarcolemma, attivando a sua volta un potenziale d’azione muscolare • Un singolo motoneurone può stabilire sinapsi con più fibre    muscolari (da poche unità fino a un centinaio), costituendo le unità    motorie
La giunzione (o ‘placca’) neuromuscolare
Fibra muscolare
• È un tessuto di origine embrionale mesenchimale, ha analogie    con il tessuto connettivo e i fibroblasti • I mioblasti si differenziano dai fibroblasti dopo l’attivazione di geni    specifici (MYOD, Myf, altri); crescendo tendono a fondersi e formare    sincizi: i miotubi (fibre muscolari immature) • Solo dopo l’innervazione da parte di un motoneurone le fibre    muscolari acquistano la struttura e la funzione delle fibre muscolari    mature, con i nuclei alla periferia e le isoforme adulte enzimatiche • Grazie alle cellule satelliti ‘dormienti’ il tessuto muscolare ha alte    capacità rigenerative
Il muscolo scheletrico
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Innervazione del muscolo scheletricio
• I muscoli sono composti da fascicoli di fibre muscolari innervate    da più motoneuroni spinali (unità motorie) • Una singola fibra è composta dal sarcolemma (membrana    plasmatica), e da una serie di proteine intracitoplasmatiche    filamentose disposte in parallelo a formare il citoscheletro    organizzato in costameri, che permettono l’accorciamento    della fibra durante il movimento • In corrispondenza della linea Z, sul sarcolemma, si trovano i    complessi delle glicoproteine associate alla distrofina (DAG) che    ancorano i sarcomeri alla matrice extracellulare attraverso    una rete composta da numerose proteine e glicoproteine,    in modo da stabilizzare la fibra durante la contrazione
Sarcolemma
Sarcomero
Complesso proteico associato alla distrofina
Sarcomero
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Journal of Cell Science 2002 (115, pp. 2801-2803)
Malattie associate con le mutazioni nei vari elementi del DAPC Distrofina • Distrofia muscolare di Duchenne • Distrofia muscolare di Becker • Mdx (topo) Distroglicani • Nessuna mutazione umana conosciuta • Morte embrionale nel topo Sarcoglicani • α-SG: LGMD2D • β-SG: LGMD2E • γ-SG: LGMD2C • δ-SG: LGMD2F • ε-SG: distonia-mioclonica • Distrofia per tutti i sarcoglicani (SG) nel topo knockout Sarcospan • Nessuna mutazione umana conosciuta • Nessuna apparente distrofia nel topo knockout Distrobrevine • Nessuna mutazione umana conosciuta • Conservazione del DAPC Sintropine • Nessuna mutazione umana conosciuta • Nessuna apparente distrofia in α1-sintropina nel topo knockout, nonostante la membrana post sinaptica sia anormale Sincoilina • Sovraregolata in un certe distrofie muscolari  nNOS • Nessuna apparente distrofia nel topo knockout Laminina-2 • Catena-α: MDC1A (umano) • Catena-α: dy (topo) Caveolina-3 • LGMD-1C (umano) • Miopatia (topo knockout)
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Sarcolemma
Canale del calcio
Canali ionici muscolari
I canali ionici muscolari
Canale del cloro
• Vengono definiti ’canali ionici’ un gruppo di proteine inserite nel     sarcolemma che permettono a specifici ioni di entrare o uscire all’interno     della fibra muscolare, che ne è impermeabile, in modo selettivo. • Nel muscolo scheletrico ne esistono principalmente 4 tipi,      specificamente per:    - gli ioni sodio    - gli ioni calcio    - gli ioni potassio    - gli ioni cloro • La loro funzione è essenziale per mantenere attivo il potenziale    elettrico di membrana, regolandone lo stato di riposo e l’eccitabilità    durante la contrazione e il rilassamento delle fibra muscolare
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treccani.it
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Canale del calcio 
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Caratteristiche strutturali mitocondrio
Catena di trasporto degli elettroni
• Le molecole di ATP necessarie al funzionamento elettrico e meccanico     della fibra muscolare sono prodotte attraverso tre sistemi: - L’utilizzo intracitoplasmatico di creatina e P, attraverso la   CreatinKinasi (CK) - La glicogenolisi e la glicolisi citoplasmatica anaerobia che utilizza     molecole di zuccheri e produce acido piruvico, che entra nel   mitocondrio - La maggior parte di ATP viene prodotta all’interno dei mitocondri   attraverso il catabolismo degli acidi grassi (beta-ossidazione),   il ciclo di Krebs e la catena di fosforilazione ossidativa
Reazione aerobica
Il metabolismo muscolare
Catena di trasporto degli elettroni
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Caratteristiche strutturali del mitocondrio
Molecular Expressions, a website from the Florida State University Research Foundation
Respirazione aerobica
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• Malattie del secondo motoneurone • Neuropatie • Sindromi miasteniche • Miopatie Possono essere causate da patologie:    - Acquisite (infiammatorie, infettive, autoimmuni…)    - Geneticamente determinate (alterazione del DNA)
Classificazione generale delle MNM
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MNM con esordio in età infantile o giovanile                Malattie del secondo motoneurone
• Acquisite:    - Poliomieliti (paralisi flaccida acuta ad eziologia virale) • Genetiche:    - Atrofia muscolare spinale 5q      (m. Werdnig-Hoffman, M. Wohlfart-Kugelberg-Welander)    - SMA distali    - M. Hirayama
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Neuropatie
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• Acquisite:    - Poliradicolonevrite acuta demielinizzante autoimmune      (s. Guillain-Barrè e varianti)    - Neuropatie tossiche, iatrogene (chemioterapici), diabete • Genetiche:    - M. di Charcot-Marie Tooth (CMT):      (CMT 1A, CMT1B, HNPP, CMT4, HSAN)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Malattie della giunzione neuromuscolare
• Acquisite:    - Botulismo infantile    - Miastenia gravis autoimmune    - Miastenia gravis acquisita dalla madre • Genetiche:    - Miastenie congenite
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• Miopatie infiammatorie    (polimiositi, miositi necrotizzanti, dermatomiositi, miositi focali) • Miopatie in corso di disendocrinopatie    (tiroide, surrene…) • Miopatie associate a malattie internistiche    (diabete, malassorbimento, neoplasie) • Miopatie tossiche/iatrogene    (alcool, chemioterapici, steroidi)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Miopatie acquisite
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• Distrofie muscolari progressive    (DMP: Distrofia di Duchenne/Becker, distrofia dei cingoli) • Distrofie muscolari congenite    (DMC: alfa-distroglicanopatie, collagenopatie, distrofia di Emery-Dreyfuss) • Miopatie congenite    (m. centronucleare o miotubulare, miopatie miofibrillari, ‘core myopathies’)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Miopatie geneticamente determinate - 1
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Miopatie geneticamente determinate - 2
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• Miotonie e malattie dei canali ionici    (distrofia miotonica congenita, miotonia congenita, paralisi periodica    ipo/iper/normokaliemica, s. Andersen-Tawil) • Miopatie metaboliche    Glicogenosi    - malattia di Pompe o Glicogenosi II    - malattia di McArdle o Glicogenosi V    - malattia da accumulo di poliglucosani o Glicogenosi IV    - Malattia di Tarui o Glicogenosi VII    - altre
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MNM con esordio in età infantile o giovanile  Miopatie geneticamente determinate - 3
Miopatie metaboliche • Miopatie da accumulo di lipidi    - Deficit della beta-ossidazione, deficit di carnitina • Malattie mitocondriali    - Da difetto dei DNA mitocondriale (MELAS, MERRF, LHON, altre)    - Da difetto del DNA nucleare (MNGIE, malattia di Leigh, altre)
Epidemiologia
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• Dati epidemiologici frammentati e disponibili solo per alcune popolazioni    e alcuni sottotipi di MNM • Dati di prevalenza cruda per miopatie: United Kingdom: 37.0/100 000 (2009);    New Zealand (2019) 22.7 per 100,000 (per la presenza di popolazioni locali    a bassa incidenza) • Altri dati di prevalenza su singole forme (UK 2009):    - Distrofie miotoniche: 10.6/100 000 (28.6% della popolazione con miopatie)    - Distrofinopatie 8.5 per 100,000 (22.9%)    - Distrofia facioscapoloomerale 3.95/100 000 (10.7%)    - Atrofia muscolare spinale 1.87/100 000 (5.1%)    - Distrofie dei cingoli 2.27/100 000 (6.2%)    - Neuropatie genetiche: 40/100 000    - Malattie mitocondriali 9.2/100 000
Complessità delle malattie neuromuscolari
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• Sono malattie molto eterogenee, con espressione clinica di gravità variabile,    anche in presenza di identiche mutazioni genetiche (anche in gemelli monozigoti) • La diagnosi differenziale può essere lunga e difficile anche con le moderne tecnologie • Molte MNM hanno un coinvolgimento multisistemico, soprattutto del muscolo cardiaco,    muscolo liscio e dei muscoli respiratori, che richiedono competenze di più specialisti    in equipe • Esistono linee guida per poche di esse, rappresentate da consensi di esperti    o revisioni di singole casistiche minori • La maggior parte delle MNM croniche generano un alto carico assistenziale    ed emotivo nelle famiglie
Perché in molti casi una MNM viene diagnosticata con ritardo?
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• I sintomi sono subdoli e aspecifici, comuni a molte affezioni anche non neurologiche • La maggior parte delle MNM sono malattie rare e poco conosciute,    con scarsa o variabile attenzione da parte delle istituzioni • Si osserva grande variabilità dell’età di esordio e del tipo di sintomi    (dalle forme neonatali a quelle con esordio in ottava decade, forme acute o croniche) • Risorse diagnostiche limitate sul territorio
• Pediatri neonatologi • Pediatri di famiglia • Medici di base • Pediatri ospedalieri • Neurologi • Neuropsichiatri infantili • Pneumologi • Cardiologi • Chirurghi • Internisti
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• Fisiatri • Ortopedici • Gastroenterologi • Endocrinologi • Anestesisti • Ginecologi • Fisioterapisti, TNPEE • Logopedisti • Medici urgentisti
Quali figure mediche devono essere  maggiormente sensibilizzate?
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• Per alcune MNM acquisite esistono terapie risolutive se iniziate tempestivamente    (es., MNM autoimmuni) • Per molte MNM geneticamente determinate è possibile offrire una consulenza genetica    alla famiglia, con possibilità di diagnosi di portatori, diagnosi prenatale    o diagnosi pre-impianto • Per alcune MNM geneticamente determinate sono già disponibili terapie specifiche    in grado di modificare il decorso naturale • Tutte le MNM si giovano di trattamenti conservativi utili se iniziati presto e inseriti    in una presa in carico globale della persona
Perché invece è sempre più importante riconoscerle molto precocemente, soprattutto in età infantile?
• Storia clinica e esame obiettivo • Esami ematochimici • Esami neurofisiologici (EMN, ENG, potenziali evocati multimodali) • Esami per neuroimmagini (RMN, ecografia) • Dosaggi biochimici o biomarkers su siero, WBC, piastrine, urine • Esami genetici • Esami bioptici (muscolo, nervo, cute)
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Criteri per la diagnosi delle malattie muscolari
Sintomi: • Stanchezza • Esauribilità • Debolezza • Dolore (crampi, mialgie) • Disturbi di sensibilità
Elementi determinanti per la diagnosi
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I dati anamnestici
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• Storia famigliare (es. consanguineità dei genitori) • Le tappe motorie (es., inizio deambulazione, ritardo del linguaggio, sport praticati) • Momento e caratteristiche di esordio dei disturbi • Tipo di andamento dei sintomi (es., fluttuante, periodico, costante) • Fattori peggiorativi o migliorativi • Co-morbidità e terapia farmacologica in corso
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I diversi fenotipi delle distrofie muscolari
• simmetrica/asimmetrica • distale/prossimale • mm. faciali (non chiude gli occhi, non fischia) • mm. oculomotori (ptosi, “strabismo”) • mm. bulbari (disfagia, voce nasale) • mm. paravertebrali (curvatura in avanti) • mm. posteriori del collo (caduta del collo)
Distribuzione del deficit motorio:
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• Debolezza generalizzata • Debolezza muscolare prossimale (alzarsi dalla poltrona, salire i gradini,    raccogliere oggetti da terra, afferrare oggetti in alto) • Debolezza distale (caduta del piede, difficoltà a camminare sulle punte,    difficoltà a svitare i tappi) • Debolezza nervi cranici: ptosi palpebrale, diplopia, difficoltà a fischiare,    a masticare, disfagia • Debolezza muscoli respiratori: dispnea da sforzo, cefalea al risveglio • Esauribilità
Segni e sintomi: la debolezza
• Ipotonia (maggiore flaccidità muscolare) • Ipotrofia (riduzione della massa muscolare) • Ipertrofia (eccessivo aumento della massa muscolare) • Crampi, contratture • Fascicolazioni • ‘Blocchi’ muscolari • Fenomeno miotonico (difficoltà nel rilasciamento di un muscolo    dopo contrazione volontaria)
Altri segni e sintomi correlati a MNM
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• Ipotonia con ipostenia nel neonato
• Ritardo delle tappe di sviluppo motorio (capo eretto, posizione seduta, gattonare,    stazione eretta autonoma, deambulazione, corsa)
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Segni e sintomi “di attenzione” in età infantile
• Scarso accrescimento corporeo • Artrogriposi, blocchi articolari (gomito, spina rigida) • Piede piatto, scoliosi • Frequenti episodi bronchiolitici • Alterazioni cardiache anche minori • Ritardo acquisizione del linguaggio • Ritardo evolutivo (solo per alcun forme)
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Tra gli indicatori biochimici sierici di danno muscolare più utilizzati nella pratica clinica ricordiamo: • Creatinkinasi (CK) • Acido lattico • AST e ALT (transaminasi non solo ‘epatiche’, con normale gGT) • LDH • Mioglobina • Aldolasi (desueto)
Biomarcatori di danno muscolare
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• Conferma e definisce la diagnosi clinica o di laboratorio • Permette le correlazioni genotipo-fenotipo • Permette di estendere lo studio alla famiglia (genetic counselling) • Per la diagnosi prenatale e pre-impianto • Come presupposto per le terapie geniche
Analisi genetica
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Cosa significa iperCKemia?
Un qualsiasi danno delle fibra muscolare (meccanico o biochimico) causa la fuoriuscita dell’enzima CK, che si riversa nel circolo ematico e aumenta proporzionalmente all’entità del danno. Pertanto l’aumento della CK sierica è un indice sensibile ma non è specifico, di per sé non permette una diagnosi
• Criterio temporale: è persistente se è aumentata in almeno due-tre    determinazioni separate, in assenza di esercizio o traumi almeno    nelle 72 ore precedenti • Criterio qualitativo: asintomatica oppure associata a sintomi    o segni clinici; familiare oppure sporadica • Criterio quantitativo (U/l):    - 200-500    →  lieve    - 500-1500  →  moderata    - 1500         →  marcata
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Definizioni di iperCKemia
Cause di iperCKemia
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• Eccesso di esercizio in muscolo non allenato • Traumi muscolari • Ischemie e infiammazione muscolari • Denervazione (neuropatie, malattie del motoneurone) • Disendocrinopatie (tiroide, surrene) • Tossicità da farmaci e sostanze (statine, alcool) • Miopatie geneticamente determinate
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• Le mialgie rappresentano un sintomo frequente, definito come un      ‘dolore localizzato ai muscoli’ • Spesso vengono descritte in modo vago e aspecifico, a causa di    differenze semantiche e culturali tra i pazienti • Il dolore muscolare è difficile da localizzare: può essere    impropriamente riferito ai muscoli, ma di fatto causato da patologie    articolari o dei legamenti • Spesso è necessario un approccio multidisciplinare • È un sintomo comune: colpisce il 10% della popolazione
Le mialgie
L’approccio al dolore muscolare
• I pazienti possono essere visti indifferentemente da    ortopedici, reumatologi o neurologi • La diagnosi differenziale è complessa, spesso non completa • Il 2% dei pazienti con mialgie croniche ha di fatto una malattia    neuromuscolare • Le mialgie sono il sintomo iniziale di molte malattie muscolari,    di cui alcune trattabili
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• Malattie internistiche    che comportano alterazioni    elettrolitiche, disfunzioni ormonali • Miopatie metaboliche (glicogenosi,    mitocondriopatie) • Distrofie muscolari, canalopatie,    altre miopatie rare • Sindromi miofasciali • Sindrome da dolore cronico muscolare    (fibromialgia)
Cause di mialgia
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• Eccesso di esercizio    (> eccentrico, microtraumi) • Traumi diretti (macrotraumi) • Sindromi compartimentali • Infezioni • Miopatie infiammatorie • Ischemia • Farmaci e sostanze
Miopatie con importante interessamento respiratorio, che richiedono spesso assistenza ventilatoria
• Distrofia di Duchenne/Becker    (distrofinopatie) • Distrofie dei cingoli    • Distrofie congenite • Distrofia facio-scapolo-omerale    (FSHD)    • Distrofia di Emery-Dreyfuss
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• Distrofia miotonica    (DM1 di Steinert) • Miopatie congenite: m. centronucleare • Miopatie miofibrillari • Glicogenosi II (m. Pompe,    deficit di maltasi acida lisosomiale) • Miopatie mitocondriali infantili
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https://neuromuscular.wustl.edu www.musclegenetable.fr Bordini BJ, Monrad P Differentiating Familial Neuropathies from Guillain-Barré Syndrome. Pediatr Clin North Am. 2017 Feb;64(1):231-252. doi: 10.1016/j.pcl.2016.08.015. Hopkins SE, Elrick MJ, Messacar K Acute Flaccid Myelitis-Keys to Diagnosis, Questions About Treatment, and Future Directions. JAMA Pediatr. 2018 Nov 30. doi: 10.1001/jamapediatrics.2018.4896. [Epub ahead of print] Totomoch-Serra A, Márquez MF, Cervantes-Barragan DE. Clinical heterogeneity in Andersen-Tawil syndrome. Neuromuscul Disord 2017 Nov;27(11):1074-1075. doi: 10.1016/j.nmd.2017.09.001. Epub 2017 Sep 14. Theadom A, et al A Nationwide, Population-Based Prevalence Study of Genetic Muscle Disorders. Neuroepidemiology 2019;52(3-4):128-135. doi: 10.1159/000494115. Epub 2019 Jan 18. Norwood FL, et al Prevalence of genetic muscle disease in Northern England: in-depth analysis of a muscle clinic population Brain 2009 Nov;132(Pt 11):3175-86. doi: 10.1093/brain/awp236. Epub 2009 Sep 18. Rodrigues AC, Kang PB. Neuropathic and Myopathic Pain. Semin Pediatr Neurol 2016 Aug;23(3):242-247. doi: 10.1016/j.spen.2016.10.008. Epub 2016 Oct 14. Arbustini E, et al Cardiac Phenotypes in Hereditary Muscle Disorders: JACC State-of-the-Art Review. J Am Coll Cardiol 2018 Nov 13;72(20):2485-2506. doi: 10.1016/j.jacc.2018.08.2182.
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I diversi fenotipi delle distrofie muscolari
AEH Emery, The Lancet 2002;359 (9307):687-95
Legenda: A - Distrofia di Duchenne e distrofia di Becker B - Distrofia di Emery-Dreifuss C - Distrofia dei cingoli D - Distrofia facio-scapolo-omerale E - Distrofia distale F - Distrofia oculo-faringea    In colore scuro le aree interessate (Immagine riprodotta da BMJ 198;317:991-95 per concessione del BMJ Publishing Group)
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Giunzione neuromuscolare
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Fibra muscolare
Innervazione del muscolo scheletrico
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• Genetiche:    - Atrofia muscolare spinale 5q (tipo 4)    - Sclerosi laterale amiotrofica o SLA (coinvolgimento anche del primo motoneurone)
MNM con prevalente esordio in età adulta  Malattie del secondo motoneurone
• Acquisite:    - Poliradicolonevrite acuta demielinizzante autoimmune (s. Guillain-Barrè e varianti)    - Polineuropatie demielinizzanti infiammatorie croniche (CIDP)       - Neuropatie tossiche, iatrogene (chemioterapici), diabete 
• Genetiche:    - CMT1A, CMTX    - Polineuropatia amiloidotica
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Neuropatie
MNM con prevalente esordio in età adulta     Miopatie 
• Acquisite:    - Miopatie infiammatorie (polimiositi,miositi necrotizzanti, dermatomiositi, miositi focali,      miopatie infiammatorie overlap)    - Miopatie in corso di disendocrinopatie (tiroide, surrene…)    - Miopatie associate a malattie internistiche (diabete, malassorbimento, neoplasie)    - Miopatie tossiche/iatrogene (alcool, chemioterapici, steroidi)   • Genetiche:    - Distrofie muscolari progressive (distrofia dei cingoli, FSHD, Distrofia oculo-faringea, altre)    - Distrofie miotoniche (distrofia miotonica tipo 1 o distrofia miotonica di Steinert,      distrofia miotonica tipo 2 o PROMM)    - Miopatie congenite (miopatia nemalinica, miopatie centronucleari, miopatie miofibrillari)    - Miopatie metaboliche (glicogenosi: m. di Pompe o glicogenosi 2, glicogenosi 4)    - Miopatie mitocondriali  
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• Acquisite:    - Botulismo    - Miastenia gravis autoimmune      (S. di Lambert-Eaton)
MNM con prevalente esordio in età adulta   Malattie della giunzione neuromuscolare
I nervi cranici
Canale del cloro
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• Distrofia di Duchenne/Becker    (distrofinopatie) • FSHD (Distrofia facio-scapolo-omerale) • Distrofia dei cingoli tipo 2L    (anoctamina) • DM2     (PROMM, Proximal Myotonic Myopathy) • Malattia di Pompe    (glicogenosi tipo 2)
Miopatie con mialgie importanti
• Canalopatie    (miotonia congenita) • Laminopatie • Miopatie con inclusioni cristalline • Miopatie da aggregati tubulari • Mitocondriopatie
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