Le malattie neuromuscolari
Dipartimento di Neuroscienze
Rita Levi Montalcini,
Università di Torino
Tiziana Enrica Mongini
Modulo 1
Inizia il modulo
Le MNM comprendono tutte le affezioni che colpiscono:
• Il secondo neurone di moto (sito nelle corna anteriori della sostanza
grigia midollare)
• Le radici e i nervi periferici (sensitivi, motori e del sistema autonomo
para- e ortosimpatico)
• La giunzione (o placca) neuromuscolare
• Il muscolo scheletrico
Malattie neuromuscolari: definizione
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LE MALATTIE NEUROMUSCOLARI
Il sistema nervoso periferico
MODULO 1
X
• Le radici e i nervi periferici costituiscono la rete di connessione tra il
SNC (secondo motoneurone) e gli organi periferici
• I nervi periferici possono essere costituiti da fibre efferenti motorie
che innervano i muscoli e/o da fibre afferenti sensitive che
provengono dai recettori periferici; possono essere mielinizzate
(dalle cellule di Schwann) o amieliniche.
• Anche le fibre del sistema nervoso autonomo seguono il percorso
dei nervi periferici misti
• I 12 nervi cranici, anche essi motori, sensitivi o misti, sono contenuti
nel distretto cranio-faciale e hanno origine dal tronco encefalico
Nervo
periferico
Radici e nervi periferici
I nervi
cranici
Struttura
del midollo spinale
Motoneurone
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Motoneurone
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Meningi
La corda spinale
è protetta dai tre strati di tessuto connettivo chiamati meningi. Una protezione aggiuntiva è fornita dal fluido cerebrospinale che circola nello spazio subaracnoideo
daviddarling.info
Radice ventrale-motoneurone
Fasci di fibre chiamate radici
del motoneurone partono dalla parte anteriore della corda spinale. Le fibre conducono impulsi dal sistema nervoso centrale al controllo dei movimenti volontari
e dei processi involontari come la digestione
+
X
Ganglio della radice dorsale-sensoriale
Ogni nervo spinale ha un ganglio della radice dorsale sensoriale che è il gruppo di corpi di cellule nervose
Filamenti della radice
dorsale del nervo sensoriale
Gli impulsi relativi alle sensazioni corporee sono trasportati dalle fibre nervose sensoriali, che si riuniscono
a formare la radice sensoriale nella parte dorsale della corda spinale.
Gli impulsi sono poi convogliati al cervello attraversi le fibre nervose
Struttura del midollo spinale
Canale spinale
I fluidi cerebrospinali riempiono il canale spinale e forniscono il nutrimento alle cellule nervose
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Nervo periferico
http://cal.vet.upenn.edu/projects/saortho/appendix_d/d1.jpg
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Giunzione
neuromuscolare
• È la struttura anatomica in cui la terminazione dell’assone o bottone
sinaptico di un motoneurone spinale contatta il sarcolemma
di una fibra muscolare
• Nella terminazione presinaptica sono contenute le vescicole con
acetilcolina, che vengono liberate nello spazio sinaptico quando la
membrana dell’assone si depolarizza; a livello post-sinaptico le
molecole di acetilcolina si legano al recettore specifico posto sul
sarcolemma, attivando a sua volta un potenziale d’azione muscolare
• Un singolo motoneurone può stabilire sinapsi con più fibre
muscolari (da poche unità fino a un centinaio), costituendo le unità
motorie
La giunzione (o ‘placca’) neuromuscolare
Fibra
muscolare
• È un tessuto di origine embrionale mesenchimale, ha analogie
con il tessuto connettivo e i fibroblasti
• I mioblasti si differenziano dai fibroblasti dopo l’attivazione di geni
specifici (MYOD, Myf, altri); crescendo tendono a fondersi e formare
sincizi: i miotubi (fibre muscolari immature)
• Solo dopo l’innervazione da parte di un motoneurone le fibre
muscolari acquistano la struttura e la funzione delle fibre muscolari
mature, con i nuclei alla periferia e le isoforme adulte enzimatiche
• Grazie alle cellule satelliti ‘dormienti’ il tessuto muscolare ha alte
capacità rigenerative
Il muscolo scheletrico
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Innervazione
del muscolo scheletricio
• I muscoli sono composti da fascicoli di fibre muscolari innervate
da più motoneuroni spinali (unità motorie)
• Una singola fibra è composta dal sarcolemma (membrana
plasmatica), e da una serie di proteine intracitoplasmatiche
filamentose disposte in parallelo a formare il citoscheletro
organizzato in costameri, che permettono l’accorciamento
della fibra durante il movimento
• In corrispondenza della linea Z, sul sarcolemma, si trovano i
complessi delle glicoproteine associate alla distrofina (DAG) che
ancorano i sarcomeri alla matrice extracellulare attraverso
una rete composta da numerose proteine e glicoproteine,
in modo da stabilizzare la fibra durante la contrazione
Sarcolemma
Sarcomero
Complesso proteico associato alla distrofina
Sarcomero
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Journal of Cell Science 2002 (115, pp. 2801-2803)
Malattie associate con le mutazioni nei vari elementi del DAPC
Distrofina
• Distrofia muscolare di Duchenne
• Distrofia muscolare di Becker
• Mdx (topo)
Distroglicani
• Nessuna mutazione umana conosciuta
• Morte embrionale nel topo
Sarcoglicani
• α-SG: LGMD2D • β-SG: LGMD2E • γ-SG: LGMD2C • δ-SG: LGMD2F
• ε-SG: distonia-mioclonica • Distrofia per tutti i sarcoglicani (SG) nel topo knockout
Sarcospan
• Nessuna mutazione umana conosciuta
• Nessuna apparente distrofia nel topo knockout
Distrobrevine
• Nessuna mutazione umana conosciuta
• Conservazione del DAPC
Sintropine
• Nessuna mutazione umana conosciuta
• Nessuna apparente distrofia in α1-sintropina nel topo knockout, nonostante la membrana post sinaptica sia anormale
Sincoilina
• Sovraregolata in un certe distrofie muscolari
nNOS
• Nessuna apparente distrofia nel topo knockout
Laminina-2
• Catena-α: MDC1A (umano)
• Catena-α: dy (topo) Caveolina-3
• LGMD-1C (umano)
• Miopatia (topo knockout)
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Sarcolemma
Canale
del calcio
Canali ionici muscolari
I canali ionici muscolari
Canale
del cloro
• Vengono definiti ’canali ionici’ un gruppo di proteine inserite nel
sarcolemma che permettono a specifici ioni di entrare o uscire all’interno
della fibra muscolare, che ne è impermeabile, in modo selettivo.
• Nel muscolo scheletrico ne esistono principalmente 4 tipi,
specificamente per:
- gli ioni sodio
- gli ioni calcio
- gli ioni potassio
- gli ioni cloro
• La loro funzione è essenziale per mantenere attivo il potenziale
elettrico di membrana, regolandone lo stato di riposo e l’eccitabilità
durante la contrazione e il rilassamento delle fibra muscolare
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treccani.it
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Canale del calcio
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Caratteristiche strutturali mitocondrio
Catena
di trasporto degli elettroni
• Le molecole di ATP necessarie al funzionamento elettrico e meccanico
della fibra muscolare sono prodotte attraverso tre sistemi:
- L’utilizzo intracitoplasmatico di creatina e P, attraverso la
CreatinKinasi (CK)
- La glicogenolisi e la glicolisi citoplasmatica anaerobia che utilizza
molecole di zuccheri e produce acido piruvico, che entra nel
mitocondrio
- La maggior parte di ATP viene prodotta all’interno dei mitocondri
attraverso il catabolismo degli acidi grassi (beta-ossidazione),
il ciclo di Krebs e la catena di fosforilazione ossidativa
Reazione aerobica
Il metabolismo muscolare
Catena di trasporto degli elettroni
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Caratteristiche strutturali del mitocondrio
Molecular Expressions, a website from the Florida State University Research Foundation
Respirazione aerobica
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• Malattie del secondo motoneurone
• Neuropatie
• Sindromi miasteniche
• Miopatie
Possono essere causate da patologie:
- Acquisite (infiammatorie, infettive, autoimmuni…)
- Geneticamente determinate (alterazione del DNA)
Classificazione generale delle MNM
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(1/7)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Malattie del secondo motoneurone
• Acquisite:
- Poliomieliti (paralisi flaccida acuta ad eziologia virale)
• Genetiche:
- Atrofia muscolare spinale 5q
(m. Werdnig-Hoffman, M. Wohlfart-Kugelberg-Welander)
- SMA distali
- M. Hirayama
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Neuropatie
(2/7)
• Acquisite:
- Poliradicolonevrite acuta demielinizzante autoimmune
(s. Guillain-Barrè e varianti)
- Neuropatie tossiche, iatrogene (chemioterapici), diabete
• Genetiche:
- M. di Charcot-Marie Tooth (CMT):
(CMT 1A, CMT1B, HNPP, CMT4, HSAN)
(3/7)
MNM con esordio in età infantile o giovanile
Malattie della giunzione neuromuscolare
• Acquisite:
- Botulismo infantile
- Miastenia gravis autoimmune
- Miastenia gravis acquisita dalla madre
• Genetiche:
- Miastenie congenite
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• Miopatie infiammatorie
(polimiositi, miositi necrotizzanti, dermatomiositi, miositi focali)
• Miopatie in corso di disendocrinopatie
(tiroide, surrene…)
• Miopatie associate a malattie internistiche
(diabete, malassorbimento, neoplasie)
• Miopatie tossiche/iatrogene
(alcool, chemioterapici, steroidi)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Miopatie acquisite
(4/7)
• Distrofie muscolari progressive
(DMP: Distrofia di Duchenne/Becker, distrofia dei cingoli)
• Distrofie muscolari congenite
(DMC: alfa-distroglicanopatie, collagenopatie, distrofia di Emery-Dreyfuss)
• Miopatie congenite
(m. centronucleare o miotubulare, miopatie miofibrillari, ‘core myopathies’)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Miopatie geneticamente determinate - 1
(5/7)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Miopatie geneticamente determinate - 2
(6/7)
• Miotonie e malattie dei canali ionici
(distrofia miotonica congenita, miotonia congenita, paralisi periodica
ipo/iper/normokaliemica, s. Andersen-Tawil)
• Miopatie metaboliche
Glicogenosi
- malattia di Pompe o Glicogenosi II
- malattia di McArdle o Glicogenosi V
- malattia da accumulo di poliglucosani o Glicogenosi IV
- Malattia di Tarui o Glicogenosi VII
- altre
(7/7)
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MNM con esordio in età infantile o giovanile
Miopatie geneticamente determinate - 3
Miopatie metaboliche
• Miopatie da accumulo di lipidi
- Deficit della beta-ossidazione, deficit di carnitina
• Malattie mitocondriali
- Da difetto dei DNA mitocondriale (MELAS, MERRF, LHON, altre)
- Da difetto del DNA nucleare (MNGIE, malattia di Leigh, altre)
Epidemiologia
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• Dati epidemiologici frammentati e disponibili solo per alcune popolazioni
e alcuni sottotipi di MNM
• Dati di prevalenza cruda per miopatie: United Kingdom: 37.0/100 000 (2009);
New Zealand (2019) 22.7 per 100,000 (per la presenza di popolazioni locali
a bassa incidenza)
• Altri dati di prevalenza su singole forme (UK 2009):
- Distrofie miotoniche: 10.6/100 000 (28.6% della popolazione con miopatie)
- Distrofinopatie 8.5 per 100,000 (22.9%)
- Distrofia facioscapoloomerale 3.95/100 000 (10.7%)
- Atrofia muscolare spinale 1.87/100 000 (5.1%)
- Distrofie dei cingoli 2.27/100 000 (6.2%)
- Neuropatie genetiche: 40/100 000
- Malattie mitocondriali 9.2/100 000
Complessità delle malattie neuromuscolari
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• Sono malattie molto eterogenee, con espressione clinica di gravità variabile,
anche in presenza di identiche mutazioni genetiche (anche in gemelli monozigoti)
• La diagnosi differenziale può essere lunga e difficile anche con le moderne tecnologie
• Molte MNM hanno un coinvolgimento multisistemico, soprattutto del muscolo cardiaco,
muscolo liscio e dei muscoli respiratori, che richiedono competenze di più specialisti
in equipe
• Esistono linee guida per poche di esse, rappresentate da consensi di esperti
o revisioni di singole casistiche minori
• La maggior parte delle MNM croniche generano un alto carico assistenziale
ed emotivo nelle famiglie
Perché in molti casi una MNM viene diagnosticata
con ritardo?
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• I sintomi sono subdoli e aspecifici, comuni a molte affezioni anche non neurologiche
• La maggior parte delle MNM sono malattie rare e poco conosciute,
con scarsa o variabile attenzione da parte delle istituzioni
• Si osserva grande variabilità dell’età di esordio e del tipo di sintomi
(dalle forme neonatali a quelle con esordio in ottava decade, forme acute o croniche)
• Risorse diagnostiche limitate sul territorio
• Pediatri neonatologi
• Pediatri di famiglia
• Medici di base
• Pediatri ospedalieri
• Neurologi
• Neuropsichiatri infantili
• Pneumologi
• Cardiologi
• Chirurghi
• Internisti
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• Fisiatri
• Ortopedici
• Gastroenterologi
• Endocrinologi
• Anestesisti
• Ginecologi
• Fisioterapisti, TNPEE
• Logopedisti
• Medici urgentisti
Quali figure mediche devono essere
maggiormente sensibilizzate?
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• Per alcune MNM acquisite esistono terapie risolutive se iniziate tempestivamente
(es., MNM autoimmuni)
• Per molte MNM geneticamente determinate è possibile offrire una consulenza genetica
alla famiglia, con possibilità di diagnosi di portatori, diagnosi prenatale
o diagnosi pre-impianto
• Per alcune MNM geneticamente determinate sono già disponibili terapie specifiche
in grado di modificare il decorso naturale
• Tutte le MNM si giovano di trattamenti conservativi utili se iniziati presto e inseriti
in una presa in carico globale della persona
Perché invece è sempre più importante riconoscerle
molto precocemente, soprattutto in età infantile?
• Storia clinica e esame obiettivo
• Esami ematochimici
• Esami neurofisiologici (EMN, ENG, potenziali evocati multimodali)
• Esami per neuroimmagini (RMN, ecografia)
• Dosaggi biochimici o biomarkers su siero, WBC, piastrine, urine
• Esami genetici
• Esami bioptici (muscolo, nervo, cute)
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Criteri per la diagnosi delle malattie muscolari
Sintomi:
• Stanchezza
• Esauribilità
• Debolezza
• Dolore (crampi, mialgie)
• Disturbi di sensibilità
Elementi determinanti per la diagnosi
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I dati anamnestici
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• Storia famigliare (es. consanguineità dei genitori)
• Le tappe motorie (es., inizio deambulazione, ritardo del linguaggio, sport praticati)
• Momento e caratteristiche di esordio dei disturbi
• Tipo di andamento dei sintomi (es., fluttuante, periodico, costante)
• Fattori peggiorativi o migliorativi
• Co-morbidità e terapia farmacologica in corso
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I diversi fenotipi delle distrofie muscolari
• simmetrica/asimmetrica
• distale/prossimale
• mm. faciali (non chiude gli occhi, non fischia)
• mm. oculomotori (ptosi, “strabismo”)
• mm. bulbari (disfagia, voce nasale)
• mm. paravertebrali (curvatura in avanti)
• mm. posteriori del collo (caduta del collo)
Distribuzione del deficit motorio:
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• Debolezza generalizzata
• Debolezza muscolare prossimale (alzarsi dalla poltrona, salire i gradini,
raccogliere oggetti da terra, afferrare oggetti in alto)
• Debolezza distale (caduta del piede, difficoltà a camminare sulle punte,
difficoltà a svitare i tappi)
• Debolezza nervi cranici: ptosi palpebrale, diplopia, difficoltà a fischiare,
a masticare, disfagia
• Debolezza muscoli respiratori: dispnea da sforzo, cefalea al risveglio
• Esauribilità
Segni e sintomi: la debolezza
• Ipotonia (maggiore flaccidità muscolare)
• Ipotrofia (riduzione della massa muscolare)
• Ipertrofia (eccessivo aumento della massa muscolare)
• Crampi, contratture
• Fascicolazioni
• ‘Blocchi’ muscolari
• Fenomeno miotonico (difficoltà nel rilasciamento di un muscolo
dopo contrazione volontaria)
Altri segni e sintomi correlati a MNM
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• Ipotonia con ipostenia nel neonato
• Ritardo delle tappe di sviluppo motorio (capo eretto, posizione seduta, gattonare,
stazione eretta autonoma, deambulazione, corsa)
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Segni e sintomi “di attenzione” in età infantile
• Scarso accrescimento corporeo
• Artrogriposi, blocchi articolari (gomito, spina rigida)
• Piede piatto, scoliosi
• Frequenti episodi bronchiolitici
• Alterazioni cardiache anche minori
• Ritardo acquisizione del linguaggio
• Ritardo evolutivo (solo per alcun forme)
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Tra gli indicatori biochimici sierici di danno muscolare più utilizzati
nella pratica clinica ricordiamo:
• Creatinkinasi (CK)
• Acido lattico
• AST e ALT (transaminasi non solo ‘epatiche’, con normale gGT)
• LDH
• Mioglobina
• Aldolasi (desueto)
Biomarcatori di danno muscolare
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• Conferma e definisce la diagnosi clinica o di laboratorio
• Permette le correlazioni genotipo-fenotipo
• Permette di estendere lo studio alla famiglia (genetic counselling)
• Per la diagnosi prenatale e pre-impianto
• Come presupposto per le terapie geniche
Analisi genetica
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Cosa significa iperCKemia?
Un qualsiasi danno delle fibra muscolare (meccanico o biochimico) causa la fuoriuscita dell’enzima CK, che si riversa nel circolo ematico e aumenta proporzionalmente all’entità del danno.
Pertanto l’aumento della CK sierica è un indice sensibile
ma non è specifico, di per sé non permette una diagnosi
• Criterio temporale: è persistente se è aumentata in almeno due-tre
determinazioni separate, in assenza di esercizio o traumi almeno
nelle 72 ore precedenti
• Criterio qualitativo: asintomatica oppure associata a sintomi
o segni clinici; familiare oppure sporadica
• Criterio quantitativo (U/l):
- 200-500 → lieve
- 500-1500 → moderata
- 1500 → marcata
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Definizioni di iperCKemia
Cause di iperCKemia
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• Eccesso di esercizio in muscolo non allenato
• Traumi muscolari
• Ischemie e infiammazione muscolari
• Denervazione (neuropatie, malattie del motoneurone)
• Disendocrinopatie (tiroide, surrene)
• Tossicità da farmaci e sostanze (statine, alcool)
• Miopatie geneticamente determinate
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• Le mialgie rappresentano un sintomo frequente, definito come un
‘dolore localizzato ai muscoli’
• Spesso vengono descritte in modo vago e aspecifico, a causa di
differenze semantiche e culturali tra i pazienti
• Il dolore muscolare è difficile da localizzare: può essere
impropriamente riferito ai muscoli, ma di fatto causato da patologie
articolari o dei legamenti
• Spesso è necessario un approccio multidisciplinare
• È un sintomo comune: colpisce il 10% della popolazione
Le mialgie
L’approccio al dolore muscolare
• I pazienti possono essere visti indifferentemente da
ortopedici, reumatologi o neurologi
• La diagnosi differenziale è complessa, spesso non completa
• Il 2% dei pazienti con mialgie croniche ha di fatto una malattia
neuromuscolare
• Le mialgie sono il sintomo iniziale di molte malattie muscolari,
di cui alcune trattabili
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• Malattie internistiche
che comportano alterazioni
elettrolitiche, disfunzioni ormonali
• Miopatie metaboliche (glicogenosi,
mitocondriopatie)
• Distrofie muscolari, canalopatie,
altre miopatie rare
• Sindromi miofasciali
• Sindrome da dolore cronico muscolare
(fibromialgia)
Cause di mialgia
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• Eccesso di esercizio
(> eccentrico, microtraumi)
• Traumi diretti (macrotraumi)
• Sindromi compartimentali
• Infezioni
• Miopatie infiammatorie
• Ischemia
• Farmaci e sostanze
Miopatie con importante interessamento respiratorio, che richiedono spesso assistenza ventilatoria
• Distrofia di Duchenne/Becker
(distrofinopatie)
• Distrofie dei cingoli
• Distrofie congenite
• Distrofia facio-scapolo-omerale
(FSHD)
• Distrofia di Emery-Dreyfuss
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• Distrofia miotonica
(DM1 di Steinert)
• Miopatie congenite: m. centronucleare
• Miopatie miofibrillari
• Glicogenosi II (m. Pompe,
deficit di maltasi acida lisosomiale)
• Miopatie mitocondriali infantili
41 di 42
1/2
https://neuromuscular.wustl.edu
www.musclegenetable.fr
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42 di 42
43 di 61
I diversi fenotipi delle distrofie muscolari
AEH Emery, The Lancet 2002;359 (9307):687-95
Legenda:
A - Distrofia di Duchenne e distrofia di Becker
B - Distrofia di Emery-Dreifuss
C - Distrofia dei cingoli
D - Distrofia facio-scapolo-omerale
E - Distrofia distale
F - Distrofia oculo-faringea
In colore scuro le aree interessate
(Immagine riprodotta da BMJ 198;317:991-95 per concessione del BMJ Publishing Group)
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Giunzione neuromuscolare
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Fibra muscolare
Innervazione del muscolo scheletrico
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(1/3)
• Genetiche:
- Atrofia muscolare spinale 5q (tipo 4)
- Sclerosi laterale amiotrofica o SLA (coinvolgimento anche del primo motoneurone)
MNM con prevalente esordio in età adulta
Malattie del secondo motoneurone
• Acquisite:
- Poliradicolonevrite acuta demielinizzante autoimmune (s. Guillain-Barrè e varianti)
- Polineuropatie demielinizzanti infiammatorie croniche (CIDP)
- Neuropatie tossiche, iatrogene (chemioterapici), diabete
• Genetiche:
- CMT1A, CMTX
- Polineuropatia amiloidotica
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Neuropatie
MNM con prevalente esordio in età adulta
Miopatie
• Acquisite:
- Miopatie infiammatorie (polimiositi,miositi necrotizzanti, dermatomiositi, miositi focali,
miopatie infiammatorie overlap)
- Miopatie in corso di disendocrinopatie (tiroide, surrene…)
- Miopatie associate a malattie internistiche (diabete, malassorbimento, neoplasie)
- Miopatie tossiche/iatrogene (alcool, chemioterapici, steroidi)
• Genetiche:
- Distrofie muscolari progressive (distrofia dei cingoli, FSHD, Distrofia oculo-faringea, altre)
- Distrofie miotoniche (distrofia miotonica tipo 1 o distrofia miotonica di Steinert,
distrofia miotonica tipo 2 o PROMM)
- Miopatie congenite (miopatia nemalinica, miopatie centronucleari, miopatie miofibrillari)
- Miopatie metaboliche (glicogenosi: m. di Pompe o glicogenosi 2, glicogenosi 4)
- Miopatie mitocondriali
(3/3)
18 di 42
17 di 42
(2/3)
• Acquisite:
- Botulismo
- Miastenia gravis autoimmune
(S. di Lambert-Eaton)
MNM con prevalente esordio in età adulta
Malattie della giunzione neuromuscolare
I nervi cranici
Canale del cloro
39 di 42
• Distrofia di Duchenne/Becker
(distrofinopatie)
• FSHD (Distrofia facio-scapolo-omerale)
• Distrofia dei cingoli tipo 2L
(anoctamina)
• DM2
(PROMM, Proximal Myotonic Myopathy)
• Malattia di Pompe
(glicogenosi tipo 2)
Miopatie con mialgie importanti
• Canalopatie
(miotonia congenita)
• Laminopatie
• Miopatie con inclusioni cristalline
• Miopatie da aggregati tubulari
• Mitocondriopatie
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